Per dire... io me ne andrei di casa anche ora potendo. Ma ho la rata della macchina e del furgone, una azienda appena partita richiede che i soldi vadano tenuti quasi tutti come fondo cassa, e non riesco ora ad uscire di casa.
Anche perchè gli affitti nella mia zona sono alti.
La maggior parte dei miei amici vorrebbe andare a vivere per i fatti propri, caso strano chi si sta costruendo un futuro da solo desidera molto questa cosa, i miei amici coi soldi (che potrebbero andare fuori di casa domani) stanno coi genitori, perchè è comodo così. Della serie "chi ha il pane non ha i denti".
Concordo col fatto che ad una certa età diventa pesante vivere in casa coi genitori, in una famiglia come la mia c'è costantemente qualcuno in casa e privacy zero (per esempio, in quattro anni che sto con la mia ragazza avremo battezzato il mio letto tre o quattro volte. Non immagino tornare single, dove le porto le conquiste del venerdì sera?

) Al dilà delle battute non credo che sia per una effettiva comodità o "mammosità" che tutti questi giovani sono a casa.
C'è da dire che il mito del "figlio dottore" colpisce sempre spesso, su 10 ragazzi campione ce ne saranno 5 soddisfatti del proprio corso di laurea e di questi 3 che veramente si stanno impegnando, i restanti vanno all'università per comodo e perchè ora "se non hai una laurea non sei nessuno".
Insomma, dire che senza laurea non si trova lavoro ha creato in molti un alibi per restare a casa e farsi foraggiare dai genitori ancora per un pò. Accettandone vantaggi e svantaggi.
Insomma, credo veramente poco nella mia generazione.
Molti ignavi che si lasciano scorrere il tempo addosso adottando le soluzioni più facili, pochi che hanno la voglia di aggredire la vita impegnandosi nello studio, nel lavoro, per emergere. E in fondo ci sono i genitori che lo permettono, che lasciano che il proprio figlio dopo tre anni sia ancora agli esami del primo anno.
Mi ritengo fortunato, perchè alla seconda bocciatura alle superiori mio padre mi ha detto "da quest'anno si lavora". Il diploma l'ho preso per i fatti miei lavorando, e questo mi ha dato consapevolezza di quelle che sono le mie potenzialità prima di essere una punizione vera e propria.
Il problema è che nel 90% dei casi non è così, anzi il figlio viene bocciato e si fa ricorso. E il figlio cresce con la consapevolezza di avere il culo parato, mentalità che terrà per tutta la vita