L'ho trovato lento e pretenzioso, in pratica racconta la vita dei salotti buoni romani e lo squallore e la falsità che li permea...
Casualmente, ho trovato uno spunto per giudicare il film nel film stesso. In una delle scene iniziali, quando il protagonista fa visita all'artista che nuda ha tirato la capocciata contro il pilastro dell'antico acquedotto, e con un'arguta (più irriverente a dir la verità) intervista la smaschera facendo venire a galla che dietro alla sua "arte" non vi sono altro che pose costruite, esasperazioni volute dell'astratto e ricerca della poca comprensione delle opere, proprio per rimanere insondabile agli occhi del pubblico ammirato.
in soldoni, guardate la mia arte che non potete capire (perchè la rendo appositamente complicata), e ammiratela in quanto sicuramente superiore a voi che non riuscite a comprendere l'effimero filo conduttore del tutto.
Ecco, questo è il giudizio che do al film.
Una storia mai avvincente, mai toccante, che fonda sulla sua incomprensibilità il suo successo.
Come sappiamo è insito nell'uomo tentare di dimostrarsi superiori fingendo di apprezzare qualcosa che in realtà non abbiamo capito, un pò come quegli pseudo-intelettuali che ascoltano jazz senza intendersene di musica solo per dimostrare che loro capiscono un prodotto così ricercato.
La storia la classifico come la vita di un fallito, un personaggio che dopo aver avuto il suo momento di gloria si adagia sugli allori della vita mondana aspettando la morte nella sostanziale apatia.
Rinuncia al suo talento (vero o presunto?) in nome della pigrizia e della bella vita.
I personaggi secondari sono solo di contorno, nessuno prende mai piede o ha il carattere per farlo, ricordo soltanto con "dispiacere" il personaggio interpretato da verdone che lotta e prova ogni giorno a scalare la società, con risultati poveri anche per colpa del carattere stesso del personaggio. Avrebbe comunque accesso a un mondo povero, insulso, che inaridirebbe il suo buon talento conducendolo alla stessa sorte del protagonista.
Personalmente la storia di un fallimento senza lottare non mi intriga per niente, vedere di come una persona si lascia scivolare nell'oblio e nell'annullamento della propria essenza mi disgusta, così come mi disgusta l'ambiente falso e sostanzialmente vuoto ritratto nel film.
Un apprezzamento per la fotografia sicuramente, e per le musiche. Entrambi gli aspetti sicuramente molto curati e d'impatto, ma senza potersi reggere sulle fondamenta della storia rimangono opere inutili.
Per me questo film non meritava l'oscar, personalmente ritengo che l'arte e l'intelligenza sianco racchiuse nella capacità di emozionare, coinvolgere, spiegare e vincere le barriere dell'incomprensione, non barricarsi dietro la pretesa di interessare una piccola elite acculturata (o sedicente tale).

avrà i suoi pseudo-motivi, ma a me ha fatto cagare